Alcuni cenni di sincretismo religioso e costruzione del mito incentrati sulla figura di Ninlil nella Mesopotamia antica

28.01.2017 20:19

 

Ninlil è la sposa di Enlil (il principale dio del pantheon mesopotamico alla sommità del quale era posta la triade divina composta dallo stesso Enlil, An ed Enki, e con loro gli Anunna, gli dei maggiori), patrono di Nippur che fu sempre il riferimento non tanto politico ma religioso dell'antica Mesopotamia, e in quanto tale è “Signora aria” (NIN.LĺL). Se Enlil, il re degli dei, era il patrono di Nippur, di Ninlil sappiamo che la sua dimora, il suo tempio, si trovava a Tummal (La Visita di Nanna-Su’en a Nippur, 242), evidentemente una località nei pressi di Nippur.

In questa sede ne consideriamo la figura prendendola come esempio per rivolgere brevemente l'attenzione su un certo aspetto caratterizzante la formazione e lo sviluppo della religione e della mitologia dell'antica Mesopotamia, in particolare nell'ambito sumerico.

N. è infatti una figura complessa proprio sotto l'aspetto del sincretismo che la vede oggetto nel corso dei secoli, soprattutto durante il III millennio a. C. ed il passaggio al II (epoca paleobabilonese): in effetti assistiamo al confluire nella sua figura delle prerogative e personalità di altre dee locali, tal volta minori, che finiscono col fondersi in un’unica grande divinità femminile che sintetizza così le differenze antiche dei pantheon locali. Questo non vuol dire, si badi bene, che non vi siano più altre dee oltre a N. (ad es. Inanna manterrà sempre il ruolo più importante fra di esse), ma come già detto semplicemente alcuni attributi del femminino “sparsi” in differenti figure divine troveranno accordanza in quella di N.

Un ottimo esempio lo troviamo ne Il Matrimonio di Sud, testo nel quale N. viene fatta coincidere con Sud1, o è meglio dire il contrario, divinità dell’antica città di Ereš (per noi oggi non identificabile) della quale non sono giunte a noi molte informazioni, e che compare in due differenti liste che apparentemente si riferiscono ad altrettante dee (una delle quali viene citata come sposa di Šamaš, patrono di Šuruppak e dio del sole). Presentata come figlia di aia e Nisaba2, il cui tempio viene detto Ezagin, Sud è così evidente oggetto, nel testo sopra citato, di un’operazione letteraria mitologica che riproduce il processo del suo assorbimento sincretico da parte della figura di N., corrispondente probabilmente al predominio politico di Nippur ma non solo: in effetti, è spesso per noi complicato cogliere le dinamiche sincretiche mesopotamiche (specie le più antiche) e le loro motivazioni. Certamente possiamo dire che, nel caso di N., in questa finirono per convogliare aspetti particolari di altre dee (come nel caso di Sud) da essa assorbiti, talvolta coincidenti con aspetti più generali del femminino riconducibili ad ambiti dell’universo in cui esercitare specifici “Poteri” (Me) o “Destini3.

In tal senso possiamo in essa riscontrare anche l’idea della Grande Madre che in epoca remota doveva accompagnare la triade divina, sia nell’effettiva menzione tra i Grandi Dei4 sia semplicemente a livello di idea più in generale. Tale idea non si delinea sempre ben chiaramente, nel senso che ne troviamo rivestite differenti figure con differenti ruoli a seconda delle situazioni (può essere la moglie di An, quella di Enlil, o di Enki, o la madre ancestrale di tutti e tre), e può venir indicata con vari epiteti che, proprio per quanto appena detto, possono identificare di volta in volta divinità differenti, compresa ovviamente la stessa N. di cui stiamo scrivendo: Bêlit-ili (Signora degli Dei), Mammi, Matrice Universale, Nin.tu (Signora del Parto)5, Prima Madre, Nammu, Nin.mah6 (Nobilissima Signora)7.

Certamente, la ragione forse principale della concentrazione di tutti questi aspetti nella figura di N. risiede nel suo ruolo di “regina” in quanto sposa di Enlil, il che alla fin fine la vede godere delle prerogative e delle qualità anche di coloro che in teoria, secondo una logica “storica”, la dovrebbero precedere: è il caso appunto della Grande Madre, ma anche della sua propria, Nisaba, della quale non solo acquisisce l’ambito d’influenza dell’agricoltura, ma anche quello della scrittura.

 

Abbiamo dunque già detto come, ad esigenze politiche e religiose, si risponda anche (ma non solo) utilizzando lo strumento del mito. Ovviamente la questione è piuttosto complessa ma ribadiamo che in questa sede vogliamo solo darne dei cenni senza pretesa di volerla approfondire in maniera esaustiva.

Vale dunque la pena accennare a come, sul piano mitologico, N. diventa sposa di Enlil. Due sono principalmente i testi di riferimento (già sopra menzionati): Il matrimonio di Enlil e Ninlil e Il matrimonio di Sud.

Nel primo N. è una giovinetta che, nonostante gli avvertimenti della madre, passeggia lungo le rive del fiume mostrandosi così ad Enlil che se ne invaghisce e di fatto le usa violenza. Per questo motivo viene cacciato dal Kiur dall’Assemblea dei Grandi Dei e si ritrova a vagare verso gli Inferi. La giovane, nel frattempo rimasta incinta di Nanna (il dio Luna), si mette alla ricerca di Enlil perché se ne è innamorata, e per ben tre volte lo trova ma il dio si camuffa per non farsi riconoscere, prima nel “Portiere degli Inferi (65), poi ne “l’uomo del Fiume-infernale-divoratore-delle-genti (93), ed infine in “Silulim, il nocchiere infernale” (119), e tutte le volte riesce a giacere con lei e a metterla ancora incinta, nell’ordine di: “Nergal-Meslamtaea” (90), “Ninazu, il patrono dell’Egidda” (116), “Embilulu, Colui che regola i canali” (142). Alla fine avverrà il matrimonio fra i due e N. assurgerà al ruolo di “Signora Aria” e Regina. Il mito sembra avere, tra l’altro, la funzione di spiegare la natura dei figli di Enlil ivi menzionati oltre che spiegare la posizione di N. come sposa di Enlil.

Ne Il Matrimonio di Sud, invece, sostanzialmente si narra (e giustifica) come la giovane e bella Sud, sia presa in moglie da Enlil ed elevata ad essere Ninlil. Dapprima scambiata dal dio per una prostituta, dato che la incontra ferma sull’uscio di casa ed interpreta questo come ambiguo comportamento, e per questo da Sud rifiutato, egli se ne innamora subito ed invia il suo paggio Nuska a parlare con la madre della ragazza (“Ti invio a Ereš, dalle antiche fondamenta, città di Nisaba” - 29) per rimediare all’offesa arrecata e combinare il matrimonio con la figlia. Matrimonio che avverrà e con il quale Enlil fisserà i destini di Sud, che d’ora in avanti sarà Ninlil: “Ormai, Sud, poiché il re è Enlil, Ninlil sarà la regina: una divinità senza gloria ha ora un nome illustre!” (170-171). Sul valore sincretico del testo abbiamo già detto; possiamo aggiungere che, tra i suoi ulteriori aspetti interessanti, vi è da annoverare certamente la descrizione di come veniva combinato un matrimonio sumerico nelle sue varie fasi.

 

 

Nisaba dea dell'agricoltura e della scrittura

Note al testo

 

Per una bibliografia sull'argomento rimandiamo alla pagina Biblioteca presente in questo sito dove vengono indicati diversi notevoli volumi sulla mitologia e la letteratura mesopotamiche. Le citazioni presenti nell'articolo sono tratte dal monumentale lavoro di Jean Bottéro e Samuel Noah Kramer, Uomini e dei della Mesopotamia. Einaudi, 1992.


 

 

1 Bottero propone la possibilità di un abbreviazione da Sud.ag.

2 V. per es. Il Matrimonio di Sud, 1-3, 29, 74, etc. A proposito della madre di N., la troviamo menzionata anche come Nunbaršegunu da Nun=principessa, šegunu=cereale (Il matrimonio di Enlil e Ninlil, 12; Il Matrimonio di Sud, 4), e Nanibgal (Il Matrimonio di Sud, 46, 60, 137).

3 Analogamente, sempre ne Il Matrimonio di Sud, 158-159, è detto che “Sarà ugualmente Ašnan: il grano che cresce, la vita di Sumer!”: Ašnan era un’antica dea dei cereali, prerogativa anche della più importante Nisaba.

4 Cioè An, Enlil, Enki e gli Anunna.

5 Nin.tu (Signora del Parto, o della Nascita) compare in riferimento alla sposa di Enlil ne Il Matrimonio di Sud,152, etc., a quella di Enki in Enki e Ninursag, 63 seg., come sorella di Enlil in Enki e l’ordine del mondo, 394, e sempre in quest’ultimo anche come grande Dea Madre in 77.

6 Nin.mah si trova usato per es. riferito alla sorella di Enlil ne Il Matrimonio di Sud, 128, alla sposa di Enki in Enki e Ninmah, 33 sg., e alla sposa di Enlil nel Lugal.e, 369 seg. Ne Il mito di Anzû, A, 36 lo troviamo abbreviato in Mah sempre riferito a N..

7 Altri nomi/epiteti di N. sono: Mammi (Il mito di Anzû, B, III: 122; A, 47), Ninmenna=Signora della Corona (La tentazione e la punizione di Ninurta vittorioso, 21); nel Lugal.e, 142 si legge “Massimo Sacerdote e Grande Sacerdotessa” in riferimento ad Enlil e Ninlil.