Introduzione alla filosofia cinese

04.05.2013 17:55

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE ALIDIDRAGO

 

Presenta

seminario in tre incontri

 

INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA CINESE

La cultura cinese è una delle più antiche del mondo e sicuramente una delle più complesse e ricche. All’interno di essa la filosofia occupa uno spazio centrale in quanto potremmo dire, senza troppi dubbi di sbagliare, che ogni aspetto della civiltà cinese antica è permeato, dipende ed è in relazione col pensiero filosofico. Pensiero che è anche e, in un certo qual  modo, soprattutto sentire: infatti è difficile poter asserire che una qualsiasi delle scuole filosofiche che si sono sviluppate nel corso della storia in Cina non denoti “un’essenza” spirituale, e questo perché la filosofia come si è sviluppata nella Terra di Mezzo è concepita come una visione totale dell’esistenza umana che si esprime più in ciò che sta tra le righe che nelle righe stesse. Significa che più che nella razionale teorizzazione, la visione dei vari maestri si esprime nei silenzi e nei vuoti della loro sensibilità che si relaziona col mondo. Non è un caso che non esista un vero trattato di alcun maestro in cui venga esposta in prima persona la propria teoria, e già questo basta ad esprimere ampiamente la grande differenza esistente tra filosofia cinese e filosofia greca ed occidentale. Proprio per questo e perché visione totale, non vi è campo dell’esistenza dell’uomo che non sia abbracciato e contemplato dalla filosofia in Cina, e questo spiega perché anche materie come la medicina e la politica hanno una natura fortemente filosofica/spirituale.

Nel primo incontro partiremo dalla formazione delle innumerevoli scuole sul finire degli ultimi secoli della dinastia Chou (VI-III sec. a. C.) come conseguenza proprio dell’esaurimento del sistema feudale che ancora reggeva le società degli stati cinesi antichi: paradossalmente fu proprio un periodo di decadenza politico-sociale a favorire una grande attività di pensiero per far fronte agli innumerevoli problemi del tempo. È considerata questa l’età dell’oro della filosofia cinese che, non a caso, comincia per la prima volta ad organizzarsi in un sistema generale organizzato dando forma a molteplici elementi molto più antichi che si perdono nella notte dei tempi (anche sciamanici). Ognuna di quelle scuole si sviluppò così elaborando concetti comuni (come ad esempio quelli di Tao, Yin, Yang, destino, etc.) all’interno di una propria visione – e sarà interessante analizzare come in taluni casi possano presentare sfumature differenti – la quale comprendeva ovviamente ulteriori elementi particolari. Interessante sarà anche sottolineare ed analizzare la mancanza sostanziale di una visione religiosa così come la intendiamo noi all’interno della cultura cinese, sostanzialmente fino all’arrivo del Buddismo in Cina dall’India e al suo mescolarsi ad elementi taoisti fino a dar vita alla scuola Chan (che in Giappone diverrà la scuola Zen). Delle molte scuole formatesi nel corso della storia cinese approfondiremo in modo particolare le due più importanti: il Taoismo e il Confucianesimo.

Il Taoismo lo affronteremo prendendo in considerazione i suoi tre testi fondamentali: Tao Te Ching, Chuang Tze, Lie Tze. Il più importante è sicuramente il primo e su quello ci soffermeremo in particolare (risulta essere il libro più venduto al mondo secondo solo alla Bibbia). È il libro di Lao Tze (“La Via veramente Via non è una via costante. I Termini veramente Termini non sono termini costanti. Il termine Non-essere indica l’inizio del cielo e della terra, il termine Essere indica la madre delle diecimila cose. (…) Ciò che essi hanno in comune, io lo chiamo il Mistero, il Mistero Supremo, la porta di tutti i prodigi.”), saggio che rappresenta la seconda fase del Taoismo, ma sarà importante rilevare le differenze di forma e di contenuto degli altri due rispetto al primo e tra essi stessi. Specialmente Chuang Tze fu un maestro molto conosciuto e che diede un’impronta notevole al pensiero taoista, sviluppando ulteriormente la centralità della necessità di realizzare totalmente la propria natura (che si rispecchia nella visione politica dello stato che deve lasciare gli uomini “far da sé”), la identificazione della felicità assoluta nell’unione totale col Tao, la conoscenza che è non-conoscenza. Chuang Tze è espressione massima della terza fase taoista, mentre la prima è rappresentata dalla figura mitica e per certi versi un po’ misteriosa di Yang Chu il cui insegnamento viene ricostruito attraverso citazioni e aneddoti di testi che lo menzionano, dato che di lui non ci sono rimasti scritti direttamente a lui attribuibili.

Il Confucianesimo è un’esperienza culturale notevolmente complessa perché comprende 2300 anni di storia. Confucio (Kong Tze) fu il più importante esponente della Scuola dei Letterati e dalle sue idee si svilupparono fin da subito ulteriori elaborazioni e speculazioni sull’universo e l’esistenza umana che proseguirono fino al secondo millennio della nostra era. L’importanza originaria di Confucio fu quella di recuperare, salvaguardare e rielaborare le antiche tradizioni – i li, i riti – offrendo così una struttura di forme sociali che per la maggior parte dei secoli a seguire costituì la base di riferimento dei governi cinesi fino alla nascita della repubblica nel XX secolo. Basti pensare che per accedere alle cariche pubbliche era necessario passare degli esami di stato sui quattro Classici confuciani (I Dialoghi, Il Grande Studio, Il Giusto Mezzo, Mencio). È chiaro dunque che con il termine Confucianesimo si abbraccia una moltitudine di esperienze filosofiche che presentano anche notevoli differenze tra di loro. Approfitteremo del fatto che Confucio dedicò molte meditazioni a l’I Ching per affrontare brevemente anche il Libro dei Mutamenti.

 

Tutti gli incontri si terranno alle ore 16,00 nella sede dell  associazione in cantone Olzera Superiore n 20, frazione Santa Maria, comune di Curino (Bi).

 

Per partecipare a qualsiasi attività dell’associazione è prevista una quota associativa annuale di 2 €.

Ogni appuntamento del seminario è aperto ai soci a contribuzione libera a sostegno dell’associazione.